Sono nato a Olbia il 25 Gennaio 1958. All’età di 5 anni ho realizzato che la musica mi trasmetteva sensazioni fortissime, grazie all’ascolto di dischi della collezione di mio zio che mi portavano a una sorta di trance, facendomi buttare per terra in preda a un’estasi da rock’n roll (Tutti frutti di Little Richard, Beatles, Rolling Stones, Paul Anka etc.). Intorno agli 11-12 anni ho condiviso con alcuni miei coetanei la passione per lo studio della chitarra come autodidatta. Da subito ho capito che preferivo inventare le canzoni piuttosto che suonare quelle che già esistevano, pur non disdegnandole.
Una volta acquisita una sufficiente tecnica, che mi permetteva di suonare un po’ di tutto con i vari gruppi dell’adolescenza, si è presentata l’occasione di fare il salto nel professionismo, tutto questo grazie al fatto che Gianni Morandi ci invitò ad accompagnarlo in un tour mondiale.
Forte di questa esperienza, ho maturato la sicurezza di poter continuare a migliorare e crescere nella musica, anche come autore.
La collaborazione con Andrea Parodi e Gigi Camedda mi ha permesso di mettere in pratica tutta quella creatività che probabilmente era la vera ragione per la quale la musica mi aveva attratto. Da quel momento in poi è iniziata l’avventura con i Tazenda. Grazie a loro ho avuto la possibilità di licenziare un centinaio di canzoni, delle quali ho raccontato nel mio libro “Le mie canzoni per i Tazenda”, che hanno fatto la nostra storia e quella della musica etno-rock in Sardegna e in Italia. Sono fiero che alcune di queste canzoni (Spunta la luna dal monte, Carrasecare, Mamoiada, Pitzinnos in sa gherra, Domo mia ed altre) siano ormai patrimonio della cultura sarda.
Scrivere canzoni e ottenere risultati soddisfacenti non è sempre facile, ma in certi momenti ho scoperto che ricordarmi di aver firmato canzoni con Mogol, Gianni Morandi, Pierangelo Bertoli e Fabrizio de Andrè, o che alcune mie canzoni siano state eseguite da Maria Carta, Eros Ramazzotti, Francesco Renga, Gianluca Grignani, Al di Meola, mi fa capire che sto lavorando nella giusta direzione.
La fase per me più coinvolgente del mio lavoro, oltre chiaramente al live, è quella in cui io mi trovo da solo a creare una nuova melodia, ma non per questo disdegno di avere un moto di soddisfazione quando, sulle pareti della mia casa, vedo tre dischi d’oro e uno di platino, un Telegatto, il premio Nosside e il premio Tenco, fra i tanti. Ma, come dicono tanti artisti, spero che le cose più belle e più importanti debbano ancora arrivare.